La scelta dello schermo è un momento importantissimo quando si va a progettare il proprio pc, infatti va commisurato alle proprie esigenze in termine di prestazioni e ambiente di lavoro.

Come al solito iniziamo col definire cosa è uno schermo, o monitor.

Il monitor è un dispositivo elettronico di output che permette di visualizzare su un display a cristalli liquidi (LCD=Liquid Crystal Dysplay) testo, immagini e video trasmessi dal computer attraverso le porte di comunicazione predisposte.

Vediamo quali sono le caratteristiche e le specifiche che ci permettono di capire le peculiarità di un determinato monitor.

Risoluzione. Indica il numero di pixel (l’unità minima convenzionale della superficie di un’immagine digitale) presenti lungo base e altezza del display. Maggiore è il loro numero e più precisa e dettagliata sarà l’immagine riprodotta.

Rapporto d’aspetto (o aspect ratio). Indica la geometria del display, si ricava mettendo in relazione base e altezza. Il formato wide-screen, il più comune, ha un aspect ratio di 16:9.

Dimensione. È espressa in pollici e ci dice quanti pollici misura la diagonale dello schermo. La grandezza effettiva dello schermo dipenderà anche dall’aspect ratio dello stesso. La conversione dei pollici in centimetri è 1 pollice = 2,54 centimetri.

Contrasto. Rapporto tra il bianco più luminoso e il nero più scuro dello schermo. Maggiore è questo valore e più brillanti sono i colori visualizzati, con neri più profondi e tonalità chiare più intense. Un rapporto di 1000:1 indica che i colori chiari sono mille volte più luminosi rispetto a quelli scuri. Un contrasto elevato rende l’immagine cromaticamente più definita e realistica, mentre se questo rapporto è ridotto può portare i colori neri a virare verso una tonalità grigiastra e una resa dell’immagine sbiadita.

Intensità luminosa. Espressa in candele (cd) indica la luminosità massima che il pannello può produrre. Una buona luminosità permette di avere immagini con colori più vividi e definiti anche quando lo schermo si trova in ambienti con molta luce (naturale o artificiale). Gli schermi moderni che affidano il compito dell’illuminazione alla tecnologia LED ne acquisiscono il nome.

Refresh Rate. Espresso in Hertz (Hz) indica la velocità dello schermo, ovvero il numero massimo di immagini che lo schermo può elaborare e proiettare ogni secondo. Un refresh rate elevato permette di percepire una maggior fluidità dei movimenti riprodotti sul monitor. Uno schermo a 60 Hz, quindi, permette di visualizzare un massimo di 60 fotogrammi al secondo.

Tempo di risposta. Indica il tempo che intercorre prima che l’input fornito dal pc venga tradotto in immagine sullo schermo. Si misura in millisecondi (ms) e solitamente prende in considerazione la transizione di un pixel tra scale di grigi (gray to gray).

Tipologia di pannello. La tecnologia utilizzata per gestire il pannello a cristalli liquidi. Ce ne sono diversi tipi, alcuni sono sviluppati come tecnologia proprietaria da alcuni brand, ma noi ne prenderemo in considerazione solo tre, i più comuni e diffusi.

Pannelli IPS (In-Plane Switching). In questo tipo di pannello i cristalli liquidi sono disposti orizzontalmente. Questo permette di avere un angolo di visione molto ampio, con colori fedeli e vividi, ma tempi di risposta non fulminei. Sono particolarmente indicati per chi si dedica a foto e video-editing o per chi utilizza programmi di design.

Pannelli VA (Vertical Alignment). Qui i cristalli liquidi sono, come suggerisce il nome, allineati verticalmente rispetto al pannello. Questi display hanno la peculiarità di avere di base un ottimo contrasto, e tempi di risposta bassi. Angolo di visione e fedeltà cromatica non sono, però, ai livelli di un pannello IPS. Consigliati per i videogiocatori e a cinefili o per chi fruisce di contenuti multimediali, ma non per chi si dedica alla fotografia.

Pannelli TN (Twisted Nematic). È la tecnologia con più anni alle spalle. A contrasto, luminosità e angoli di visione non eccelsi, sopperiscono tempi di risposta velocissimi e costi di produzione contenuti. La loro velocità li rende una scelta consigliata per il gaming competitivo o per chi non vuole spendere troppo. Sconsigliati per chi opera in ambito grafico.

Porte di comunicazione. Il tipo di interfaccia attraverso la quale vengono ricevuti i segnali di output del computer. Col tempo si sono evolute, motivo per il quale ce ne sono di vario tipo.

VGA: permette di trasmettere un segnale analogico esclusivamente video. È la tecnologia più datata, con una scarsa qualità di immagine ed ormai obsoleta.

DVI: questo tipo di connessione (che ormai sta andando in disuso) permette di trasmettere, in base alla sua versione, un segnale sia analogico o digitale, ma non l’audio. La massima qualità video, supportata nel modello DVI-D Dual Link, è pari a 2560×1600 pixel con un refresh rate di 60Hz.

Display port: collegamento di tipo digitale che permette di gestire sia il segnale audio che quello video fino a 8k a 60Hz o 4k a 240Hz. Questo tipo di connessione permette inoltre di sfruttare tecnologie di sincronizzazione video quali AMD FreeSync e Nvidia G-Sync.

HDMI: attualmente è il tipo di connessione più diffuso. Riesce a gestisce un segnale digitale video e audio. Nella sua più recente incarnazione, la 2.1, permette di raggiungere risoluzioni 10k a 120Hz. Attenzione però a cablare uno schermo a più di 2 metri di distanza rispetto alla sorgente video, perché si potrebbero verificare delle perdite di segnale. In questo caso è preferibile optare per il display port.

USB-C e Thunderbolt. Questo tipo di connessioni, che stanno prendendo sempre più piede, permettono lo scambio di qualsiasi tipo di dati e quindi anche audio e video. La forma dei connettori di questi due porte è la stessa, ciò le le fa differire è la larghezza di banda supportata. USB-C (con supporto USB 3.1) infatti permette di scambiare dati fino a 5 Gigabit al secondo (Gbps o Gbit/s), mentre la tecnologia Thunderbolt fino a 40.

differenza vga dvi hdmi displayport
Monitor: la guida all’acquisto definitiva. 4

Ora che abbiamo le basi per comprendere quali sono le caratteristiche di uno schermo, dobbiamo capire quale fa al caso nostro.

La prima cosa da valutare è l’utilizzo principale che ne faremo.

Gaming.

Se il nostro obiettivo è essere competitivi nel gaming, la nostra attenzione si focalizzerà su monitor veloci, in grado di non perdere per strada preziosissimi frame che potrebbero fare la differenza tra la vita o la morte (virtuale).

Senza fare troppo i sofisticati per qualità cromatica o risoluzioni estreme, i parametri da tenere d’occhio saranno tempi di risposta e refresh rate. Se per i primi vogliamo un valore basso, per il refresh rate vale l’equazione “maggiore è migliore”. Nel web si trovano una infinità di video su come un refresh rate elevato possa incrementare le prestazioni in gioco. Se lo standard è 60Hz, la vera differenza si nota, in termini di fluidità, con valori di 144Hz o meglio ancora 240Hz. Ci sono prodotti che arrivano addirittura a proporre refresh rate da 360Hz. Se il monitor è compatibile, inoltre, preferiamo quelli che sono provvisti di tecnologie che permettono di sincronizzare i frame in uscita dalla scheda video con i frame proiettati sul display come Nvidia G-Sync (che funziona esclusivamente con schede video Nvidia) o AMD FreeSync (che funziona per tutte le schede AMD e, a discrezione del modello di monitor, anche Nvidia).

È importante ricordare che avere un monitor con refresh rate alto è completamente inutile se il nostro pc non è sufficientemente prestante da erogare un numero di frame al secondo così elevati.

Grafica e produttività.

Se vogliamo utilizzare il pc per fare grafica o produttività ciò che ci interessa sarà la fedeltà cromatica, la dimensione e geometria del monitor e anche la risoluzione.

Una scelta praticamente obbligatoria sarà il pannello di tipo IPS che è impareggiabile per la fedeltà dei colori. Avere una risoluzione elevata, come il 4k, aiuterà ad avere immagini più definite e dettagliate, ma abbiate l’accortezza di optare per dimensioni non inferiori ai 30 pollici o vi ritroverete con scritte e icone minuscole, difficili da leggere e che affaticheranno la vostra vista. Per sfruttare al massimo il multitasking si può optare per monitor con aspect ratio di 21:9, o addirittura 32:9, che con la loro ampiezza orizzontale permettono di gestire molte finestre contemporaneamente.

Multimedia e utilizzo generale.

Se utilizzate il pc per un po’ di tutto, dal gaming occasionale, alla visione delle vostre serie tv o film preferiti e puntate ad avere una fruizione appagante dei contenuti quando state davanti al pc, ciò che dovrete considerare con particolare attenzione sono contrasto, luminosità, risoluzione e dimensione.

Un elevato contrasto,con neri più profondi, permetterà di avere una esperienza più appagante e maggiore immersività, mentre una buona luminosità aiuterà ad avere colori più definiti anche in ambienti particolarmente luminosi. Particolarmente consigliati a questo scopo sono i pannelli VA, giusto compromesso tra qualità e prestazioni. Per quanto riguarda la risoluzione, optare per un pannello 2k o 4k aumenterà realismo e definizione delle immagini, ma, come già detto, fate attenzione a non lesinare sulla dimensione o vi troverete a guardare lo schermo con la lente d’ingrandimento. Viceversa, è sciocco optare per uno schermo con dimensioni elevate e risoluzione bassa, in quanto porterà ad avere immagini sgranate e spigolose.

Come secondo termine di scelta bisogna considerare dove andrà posizionato lo schermo.

Per determinare la dimensione e la risoluzione ottimale dello schermo bisogna considerare a che distanza lo guarderemo.

Essere molto vicini ad uno schermo molto grande obbliga ad alzare e girare la testa per poter vedere gli angoli più distanti. Questo porta ad un eccessivo stress sia fisico che visivo (infatti anche l’occhio dovrà rimettere a fuoco, seppure di poco, la porzione di immagine che fissa) ed è una cosa de evitare perché sul lungo termine può inficiare sulla salute.

L’angolo di visione di una persona con una vista buona è di circa 140°. Con questa informazione è facile dedurre che la superficie del display necessaria a “riempire” il campo visivo varia dalla distanza a cui lo si osserva. Si può dedurre inoltre che più ci si allontana dallo schermo, meno si distinguono i dettagli delle immagini. È quindi necessario trovare il giusto compromesso tra dimensione e risoluzione.

Senza scendere troppo in questioni tecniche riporto una semplice tabella fornita da BenQ (noto produttore di schermi) che si basa sui consigli della SMPTE (“Society of Motion Picture and Television Engineers”) e mette in relazioni le risoluzioni e le dimensioni più diffuse degli schermi.

tabella distanze
Monitor: la guida all’acquisto definitiva. 5

Altro punto da tenere in considerazione riguardo al luogo in cui verrà posizionato il monitor è la luminosità della stanza. Se la stanza è molto luminosa e ricca di sorgenti di luce naturale o arificiale, nel momento in cui si sceglie lo schermo, sarà opportuno optare per pannelli opachi che abbiano una elevata luminosità. I pannelli lucidi, seppure molto belli e dai colori vividi, riflettono facilmente le sorgenti luminose e possono infastidire gli occhi.

Nonostante tutto quello che si è detto finora, bisogna ricordare che la percezione di ciò che si osserva, e la vista in generale, sono ambiti molto soggettivi. Il consiglio è quello di provare lo schermo di qualche amico o conoscente per farsi un’idea prima di lanciarsi su acquisti sconsiderati.

Se avete intenzione di utilizzare lo schermo con più dispositivi (affiancando una console al pc, ad esempio), date un occhio al numero e tipologia di porte di ingresso installate sul monitor così da poter ottimizzare la vostra postazione e prendete in considerazione delle soluzioni con speaker integrati (anche se la resa audio solitamente non è delle migliori).

Spendiamo qualche parola per i monitor curvi. Questa tipologia di monitor presentano una leggera curvatura lungo l’asse orizzontale e in alcuni modelli anche quello verticale. Questa particolarità non è solo una velleità estetica. In primo luogo la curvatura permette di tenere alla stessa distanza tutta la superficie del pannello e quindi gli occhi non devono rimettere a fuoco l’immagine ogni qual volta che lo sguardo si scosta dal centro. In secondo luogo, proprio a causa della curvatura, la luce che viene prodotta dal pannello si focalizza verso l’utilizzatore dando la percezione di un maggior contrasto e colori più definiti. Come terzo bonus, la curvatura dei monitor, avvolgendo l’utente, enfatizza la sensazione di immersività. Questa particolarità si sperimenta in modo particolari con schermi curvi che abbiano aspect ratio maggiori (21:9 o 32:9).

Ora che avete tutte le conoscenze necessarie per una scelta consapevole del vostro prossimo schermo vi lascio il link per scoprire quale sia il monitor che Godlike Gaming ha in serbo per voi!!